
Il corpo, la taglia, il peso
Negli ultimi anni mi sono molto interessata ai concetti di health at every size, anche abbreviato come HAES, e bodypositivity.
Health at every size è una corrente di pensiero diffusa in anni recenti tra nutrizionisti e dietologi statunitensi ed abbracciata anche da alcuni medici e psicoterapeuti, secondo cui vi sono iniziative, abitudini e comportamenti salutari che possono essere adottati da parte di persone di qualsiasi corporatura e che esulano dal focalizzarsi sulla perdita di peso e sul raggiungimento di una corporatura ideale.
Sono concetti che prendono origine da un libro scritto nel 2010 da Lindo Bacon, Health At Every Size: The Surprising Truth About Your Weight, in cui viene proposta una revisione della letteratura scientifica riguardo le evidenze disponibili circa l’utilità ed i benefici degli interventi mirati alla perdita di peso.
Il libro sfida l’idea che esista un corpo, un peso o una taglia ideali e costruisce un’interessante ipotesi:
Potrebbe essere che il corpo umano si manifesti in un ampio spettro di variabilità in termini di peso sia tra diverse persone che durante la vita di una persona, in questo senso il peso è equiparato ad altre caratteristiche fisiche quali l’altezza, il colore degli occhi e dei capelli, ecc. Qualora lasciato ai propri mezzi il corpo possiede in ogni momento della vita, a seconda delle circostanze in cui si trova, una sua naturale omeostasi che cerca di raggiungere e mantenere attraverso meccanismi di autoregolazione degli stimoli e degli impulsi.
Il concetto di un ideale socio-culturale di corpo offre lo spunto per una riflessione sulle nostre personali premesse e pregiudizi per quanto riguardo il corpo. Che cosa pensiamo del nostro corpo? Abbiamo dei criteri sulla base dei quali giudichiamo i corpi altrui? Abbiamo delle idee su com’è un corpo bello, desiderabile, in salute, abile? Penso che un atteggiamento curioso nell’esplorare premesse e pregiudizi sul corpo aiuti a metterle a fuoco come tali ed anche ad approcciarle in modo dialogico in un contesto psicoterapeutico.
foto dell’artista Jacque Jordao